Filiberto Minozzi

Molte furono le biografie redatte su cataloghi e giornali, ma qui riportiamo le più significative che mostrano l’ecletticità dell’artista, del pittore, dell’uomo.

La biografia più completa fu redatta dal figlio, prof. Luciano Minozzi, che, vista con le lenti di un amore filiale, ci rappresenta l’uomo e la sua famiglia nel quotidiano. Fu pubblicata nel 1953 da

Corticelli sotto il titolo “Il pittore Vagabondo”. Oggi se ne può trovare, da privati, ancora qualche copia sui siti di vendita on line.

Qui pubblichiamo anche un profilo tracciato nel 1942 dal prof. Giovanni Mariacher, allora Ispettore dei Musei e della Galleria d’Arte Moderna di Venezia. Contemporaneo di Filiberto Minozzi e testimone di quell’epoca, rappresenta il pittore e gli avvenimenti che lo circondarono.

Un altro interessante punto di vista ci viene dal prof. Antonio Frova. Mancato nel 2007 fu compagno di università del figlio del pittore, Luciano Minozzi, divenuto suo cognato in quanto sposò la sorella Virginia Frova. Respirò così l’aria della famiglia Minozzi tanto da comprende lo spirito che animava Bertone.

Direttore della Missione Italiana di Scavi a Cesarea Marittima, Soprintendente all’archeologia in Liguria, Direttore del Museo Archeologico di Parma, docente all’Università Cattolica di Milano, partendo dal contesto artistico nel quale Minozzi nasce e cresce, giunge a descrivere il suo spasmodico studio della luce e del colore che lo portarono in giro per il mondo ad appagare la sua sensibilità cromatica.

Una esauriente biografia viene tracciata dalla dr.ssa Rossana Vitiello, Sprintendente del patrimonio storico ed artistico del Piemonte, nel corso del Convegno Internazionale di Studio “Il colore dei divisionisti: Tecnica e teoria Analisi e prospettive di ricerca” – Tortona e Volpedo 30 settembre – 1 ottobre 2005. Qui viene analizzato l’aspetto tecnico e dello studio dell’artista sull’uso del colore.